Ponti di Memoria: 27 Gennaio - 21 Marzo 2016 Dalla Shoah all'impegno di Libera

 

Il nostro percorso attraverso la storia e la memoria di un passato che viene ancora raccontato dai nostri nonni e bisnonni, testimoni di guerra e di libertà , parte  da qui.

Un percorso di sensibilizzazione con incontri  ed attività per i ragazzi delle classi quinte del circolo, in conformità con le linee educative di Educazione alla Legalità nel PTOF (Piano Triennale di Offerta Formativa).

Ci sono stati d’aiuto i testimoni di un passato ancora vivo nella memoria di Meghi, energica novantatreenne staffetta partigiana delle Langhe che racconta ai ragazzi, con il carattere determinato e volitivo di un tempo “Usavo  la bicicletta per portare ordini e per tenere i collegamenti e gli scarponcini perché mettevo i bigliettini dentro sotto la suola. Quelle erano le mie armi, delle scarpe e una bici. Economico no?” e il presidente dell'A.N.P.I.  Demaria che raccoglie nell’associazione tutti i documenti di un passato che deve essere ricordato.

Meghi e Renato ci hanno lasciati con un abbraccio caloroso, commossi per i messaggi lasciati dai ragazzi, i messaggi delle loro emozioni.

Il nostro  viaggio della memoria  ha ripercorso la tragedia della shoah vissuta attraverso lo sguardo dei bambini, utilizzando immagini dei trailer di film  come“Arrivederci ragazzi” di Louis Malle, frase pronunciata dal direttore del collegio mentre viene arrestato dai tedeschi, per aver nascosto un ragazzo ebreo,   “Train de vie” di Radu Mihăileanu, che con la leggerezza e l’ironia dei personaggi mostra  l’ingegno e la caparbietà della gente di un villaggio ebreo per ritornare nella propria terra; "Jona che visse nella balena" di Roberto Faenza ci fa intenerire  e sorridere con il piccolo Jona, rinchiuso con i genitori nel campo nazista, che cerca di cantare Gam Gam in una classe improvvisata nel campo, per  ritrovare un momento di normalità per i bambini.

Tra le iniziative astigiane per le scuole  per celebrare il giorno della shoah, abbiamo scelto il concerto di musica Klezmer all'Archivio di Stato  che ci ha immersi nell’ atmosfera delle feste gitane, ballando ai ritmi delle danze dell'est Europa .

Fievel,il topolino di origine ebrea narrato nel racconto musicale, ci ha portati con sé nel suo lungo viaggio in fuga  verso l’America ,perché perseguitato nel suo paese dai gatti tedeschi.

Il 27 gennaio, al teatro Alfieri,la nostra città  ha consegnato le medaglie d'onore concesse  dal presidente della repubblica  ai  deportati e internati nei lagher nazisti.  Tra questi, l'astigiano Giovanni Cantamessa, alpino deportato.

La suggestiva cerimonia ha dato voce ai ragazzi delle scuole; per questo abbiamo scelto di leggere alcune suggestive poesie, parte di una raccolta dedicata a Francesco Coppola, prigioniero nel campo di lavoro di Hannover.

Anche la mostra “Ricordi futuri” di Palazzo Mazzetti ci riporta indietro nel tempo attraverso la memoria e il ricordo, come preziosa risorsa  per  affrontare le esperienze di oggi e quelle future.

I giochi dei piccoli bambini di allora, semplici e così meravigliosi da sfidare la tecnologia moderna e i quadri dell’artista israeliano Itshak Yarkoni… un incanto per i nostri occhi appiccicati alle vetrinette!

Ma non ci potevamo fermare qui; le celebrazioni di giorni importanti per la nostra storia sono soltanto il momento finale di un percorso di ricerca e di studio fatto in classe , che collega tutti gli ambiti di studio, nella trasversalità dell’insegnamento.

Per questo c’era  il bisogno di trasmettere ai ragazzi la curiosità verso ciò che ci accade intorno, l’attenzione e la consapevolezza che le azioni che ogni giorno si compiono,  costruiscono la nostra memoria e lasciano traccia nella memoria collettiva.

Abbiamo così raccolto l’invito di Libera, associazione nata nel 1995 per sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Attualmente Libera coordina oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, Presidi delle province italiane territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità.

In previsione della giornata della memoria delle vittime di mafia del 21 aprile i ragazzi sono stati coinvolti in un percorso di  avvicinamento alle tematiche della legalità, parlando di costituzione , di dignità e di libertà con chi lavora quotidianamente sul territorio astigiano: i coordinatori di Libera Asti.

 

L’energia e l’ entusiasmo di Isabella,Tina, Gianna, Mariella e Liliana, un gruppo che agisce concretamente sul nostro territorio , ci ha aperto gli occhi sulle nostre responsabilità che partono dai banchi di scuola e l’importanza del rispetto per l’altro.

Mafia, cosca, strage, Famiglia, cosa nostra …parole forti pronunciate troppo spesso...

Legalità, appartenenza, dignità, libertà, diritti, costituzione …parole che pian piano si sono riempite di significato…

Con il film di PIF, La mafia uccide solo d’estate, storia di un bambino che vive a Palermo, dei suoi ricordi d'infanzia, la tenerezza del primo amore e lo scorrere dei fatti  sanguinosi successi nella città e in Sicilia dagli anni 80 ai primi anni 90, abbiamo restituito alla memoria i nomi di chi, come Falcone ,Borsellino , Chinnici ha lottato per la libertà e di chi , come i gemelli  Giuseppe e Salvatore Asta e Graziella  Campagna  per una casualità del destino, hanno pagato con la vita la loro innocenza

 

Al maxi lenzuolo “I pizzini della Legalità” ideato dai ragazzi, con una sagoma umana che li rappresenta, sono stati attaccati messaggi di incoraggiamento per un futuro diverso

Le pagine lette in classe di “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando hanno trasmesso emozioni forti ai ragazzi, che sono emerse nel momento di condivisone delle esperienze del 21 aprile in piazza S. Secondo: tutti insieme per Libera sul palco per ballare e “rappare”…

E se ti chiederai chi gliel'ha fatto fare tu guarda il sole, poi guarda il mare e se non trovi la risposta che cercavi guarda gli occhi di tuo figlio e pensa al suo domani (Dinastia)

Ma l'Italia è anche un'altra, la gente lo grida: i ragazzi son pronti per vincere la sfida! (Jovanotti)

E finalmente eccolo…lo aspettavamo con ansia e curiosità: Don Luigi Ciotti,

l’eroe dei poveri, degli abbandonati , l’eroe e fondatore di Libera, che da 20 anni , si impegna per dare un contributo alla lotta alle mafie nel nostro paese.

Quando è arrivato al Palasanquirico di Asti, si è seduto proprio in mezzo a noi e si è messo a fare domande a Nicole e Giorgia, con Amelia che sorrideva spalancando di occhi!

“Riempite la vita di vita. Impegnate la vostra libertà per liberare chi libero non è. E se trovate qualcuno che sa tutto, salutatelo da parte mia e cambiate strada. Se uniamo le forze degli onesti diventiamo la forza del cambiamento: è il “noi” che vince”

Le sue parole dense di significato,  ci hanno trasmesso l’energia e la forza per continuare a credere che impegnarsi insieme, serve a cambiare una realtà che non ci piace !

Durante la presentazione del lavoro le centinaia di  ragazzi dalla primaria alle superiori,  don luigi ha ascoltato e preso appunti per poi complimentarsi:

«Siete stati meravigliosi – ha detto don Ciotti - E io sono abituato a dire sempre quello che penso».

Una giornata  speciale non poteva che lasciarci un messaggio speciale:

“Non mollate nei momenti di fatica, non fermatevi: non bisogna arrendersi alle prime difficoltà. Ricordate che la libertà non è opera di navigatori solitari, c’è una parte che tocca a ciascuno di noi. Oggi avete fatto una cosa stupenda e per farlo vi siete informati, avete studiato, così deve essere: bisogna conoscere per diventare responsabili”. Don  luigi ciotti

Le nostre emozioni - la parola ai ragazzi:

Mi sono sentita molto allegra in ogni istante del suo discorso (Rebecca)

Mi sono sentita direttamente coinvolta perchè mi sono sentita guardata da lui(Giorgia)

Ero emozionata quando si è seduto tra noi e sembrava una persona normale ,non superiore agli altri (Paola)

Sono arrossita e mi batteva il cuore quando don luigi si è rivolto pubblicamente a me e mi ha fatto i complimenti per come avevo trasmesso i miei sentimenti parlando  della strage di Pizzolungo(Nicole)

C’era tensione quando parlava e io mi sentivo emozionate e felice(Elisabetta)

Le sue parole mi sono entrate nel cuore (Noemi)

Mi sono emozionato tantissimo e come se la parola legalità si creasse dentroil mio cuore e cioè che bisogna rispettare gli altri e di essere leali in qualsiasi momento(Gabriel)  

Ho provato un emozione molto forte che mi ha preso al cuore ed e' entata a far parte di me ;ho capito che Libera e' un associazione contro le mafie e noi tutti dovremmo essere con lei. (Alessandro)

Ho provato un forte  senso di rispetto verso tutti quelli che combattono contro la mafia. (Andrea)

 

Testo integrale della canzone  “Chi gliel’ha fatto fare”di DINASTIA

Quando è successo ero ancora un bambino

in tele cantava il nome di Borsellino

sono sincero, non che mi interessasse il perchè di

quel minuto di silenzio fatto in classe,

non sapevo cosa fosse un magistrato

tanto meno una strage di stato

non sapevo cosa fosse una cosca

tanto meno cosa fosse Cosa Nostra.

La prima volta che vidi un film su Falcone volli subito

sapere

di più su quest'eroe,

comprai un libro, parlava della sua vita,

mi appassionai alle sue gesta riga dopo riga.

Cosa l'avesse spinto a farlo io non lo capivo

poi vidi gli occhi spensierati di un bambino

e posso dire che a distanza di vent'anni

ho compreso le speranze di Giovanni.

E se ti chiederai chi gliel'ha fatto fare

tu guarda il sole, poi guarda il mare

e se non trovi la risposta che cercavi

guarda gli occhi di tuo figlio e pensa al suo domani

Voglio un'Italia che ricordi queste due persone

voglio un'Italia che ci insegni che cos'è l'amore,

la mia generazione farà la differenza

se debelleremo l'ignoranza con la conoscenza

Sapete chi ha dato la vita per la libertà?

Falcone, Borsellino, Chinnici, Cassarà

in passato Don Puglisi, Dalla Chiesa.

E in comune hanno una coscienza e l'onestà come pretesa.

Voglio un futuro dove farmi una famiglia,

dove essere orgoglioso d'esser nato giù in Sicilia.

La terra di persone grandi quanto lo stivale

dov'è nata la speranza che in fondo si può cambiare

dove c'è chi è morto per lasciare in vita un ideale

per svegliare una coscienza, ridarci una morale

qua chi ha paura muore ogni giorno,

con il loro esempio, io me lo ricordo.

Testo integrale di “Cuore” (Jovanotti)

Migliaia di ragazzi in piazza a Palermo

un saluto alla bara del giudice Falcone,

hanno bisogno di una risposta.

Hanno bisogno di protezione.

I ragazzi son stanchi dei boss al potere;

i ragazzi non possono stare a vedere,

la terra sulla quale crescerà il loro frutto bruciato

ed ad ogni loro ideale distrutto.

I ragazzi denunciano chiunque acconsenta

col proprio silenzio un'azione violenta.

I ragazzi son stanchi e sono nervosi,

in nome di Dio a fanculo i mafiosi.

I ragazzi denunciano chi guida lo stato

per non essersi mai abbastanza impegnato,

a creare una via per chi vuole operare,

senza esser costretto per forza a rubare,

per creare una via per gli uomini onesti,

per dare ai bambini valori robusti

che non crollino appena si arriva ai 18,

accorgendosi che questo mondo è corrotto.

I ragazzi non credono ad una parola

di quello che oggi c'insegna la scuola.

I ragazzi diffidano di ogni proposta

non stanno cercando nessuna risposta,

ma fatti, giustizia, rigore morale

da parte di chi calza questo stivale.

I ragazzi hanno il tempo che li tiene in ostaggio,

ma da oggi han deciso di farsi coraggio

perchè non ci sia un'altra strage di maggio,

per uscire ci vuole cultura e coraggio

cultura di pace, coraggio di guerra,

il coraggio di vivere su questa terra

e di vincere qui questa nostra battaglia,

perché quando nel mondo si parli d'Italia

non si dica soltanto la mafia, i mafiosi,

perché oggi è per questo che siamo famosi,

ma l'Italia è anche un'altra,

la gente lo grida:

i ragazzi son pronti per vincere la sfida.