Venti Liberi di Primavera

 

21 marzo 2017: Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

 

Queste sono le parole di Margherita Asta,  figlia di Barbara Rizzo e sorella dei gemelli Salvatore e Giuseppe.

Salvatore e Giuseppe il 2 aprile 1985 a Pizzolungo, stanno  andando  a scuola, come tutti i giorni, accompagnati in macchina dalla mamma Barbara.

Un’autobomba, indirizzata al giudice Carlo Palermo, colpisce e distrugge la loro auto e uccide Barbara Salvatore e Giuseppe.

Margherita Asta, ospite ad Asti qualche settimana fa all’istituto Penna, racconta  nel suo libro ,nelle piazze e a chiunque le chieda,  la storia della  sua famiglia distrutta. Per fare memoria, per ricordare i loro NOMI.

Come noi tutti stamattina sulla scalinata del palazzo Mandela  del Comune di Asti.

I ragazzi delle scuole  primarie e secondaria  Goltieri , hanno presenziato alla giornata , dopo un percorso di studio e approfondimento sui temi della legalità e giustizia, iniziato fin dallo scorso anno scolastico.

 Con striscioni , cartelloni , poesie e frasi i ragazzi  hanno manifestato  il loro impegno civico;  le loro voci  hanno restituito  legittimità a nomi di vittime conosciute, quelle che richiamano un’emozione forte, che rimandano ad immagini di repertorio sconvolgenti , ma anche quelle meno conosciute.

A tutte  le più di novecento vittime  è stata riconosciuta la propria  dignità di persona.

L’atteggiamento  rispettoso e partecipativo dei ragazzi, la serietà dell’incarico assegnato ad ognuno ha contribuito a rendere la mattinata densa di emozioni.

In attesa del collegamento streaming con le piazze d’Italia dove si è svolta  in contemporanea la celebrazione, le dichiarazioni  dei familiari delle vittime felici di condividere questo momento solenne con i cittadini, i ragazzi hanno offerto  il loro contributo alla giornata con pensieri nati da riflessioni su temi forti, poesie e acronimi.

Il discorso in diretta don Luigi Ciotti , fondatore di Libera, ha catturato l’attenzione dei ragazzi ed ha concluso la mattinata

Margherita è una dei tanti familiari e parenti delle vittime che hanno fortemente voluto questa giornata.

I ragazzi sono tornati nelle loro scuole portandosi  un bracciale al polso con una scritta: un NOME di vittima, uno dei novecento, da non dimenticare.